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Lโ€™Europa ha messo in chiaro una cosa con una decisione, non con un aggettivo: al Consiglio europeo del 18โ€“19 dicembre รจ stato approvato un prestito UE da 90 miliardi di euro allโ€™Ucraina per il biennio 2026โ€“2027, finanziato con debito raccolto sui mercati e garantito dal bilancio comune. Serve a garantire continuitร  del sostegno: risorse prevedibili per Kyiv nel 2026โ€“2027 e un segnale stabile a Mosca che lโ€™UE non funziona a scadenza.

Antรณnio Costa lo ha riassunto con parole che non lasciano spazio a equivoci: ยซil messaggio che inviamo oggi alla Russia รจ chiarissimo: voi non avete raggiunto i vostri obiettivi in Ucraina e lโ€™Europa รจ al fianco dellโ€™Ucraina oggi, domani e per tutto il tempo necessarioยป. Nel pacchetto cโ€™รจ anche lโ€™altra metร  della frase, quella che conta sul piano strategico: la Russia deve sedersi a un tavolo โ€œserioโ€ e accettare che non vincerร  questa guerra; la via dโ€™uscita passa da cessate il fuoco e pace negoziata.

Qui vanno tenute distinte almeno tre cose: decisione politica, ingegneria finanziaria, architettura del voto. La decisione politica รจ quella detta in apertura: la continuitร  del sostegno all'Ucraina nel punto piรน delicato: il 2026โ€“27. Lโ€™ingegneria finanziaria รจ la formula โ€œreparations-firstโ€: il prestito รจ costruito perchรฉ Kyiv lo rimborsi solo quando saranno incassate riparazioni/compensazioni dovute dalla Federazione Russa per i danni causati dalla sua guerra di aggressione (ricostruzione, perdite materiali, danni economici). Fino a quel momento gli asset russi restano immobilizzati e lโ€™Unione si riserva il diritto di usarli per rimborsare il prestito, nel perimetro del diritto UE e internazionale.

Lโ€™architettura del voto รจ la parte che spiega perchรฉ questa volta lโ€™Unione appare piรน compatta: non perchรฉ โ€œnessuno discuteโ€, ma perchรฉ la decisione รจ stata costruita per reggere senza essere ostaggio di un singolo veto. Da un lato, il 12 dicembre il Consiglio ha adottato una misura su base Articolo 122 TFUE che vieta il trasferimento verso Mosca degli asset della Banca centrale russa immobilizzati nellโ€™UE: in pratica, il caveau non dipende piรน dai rinnovi periodici allโ€™unanimitร  delle sanzioni. Dallโ€™altro, sul prestito da 90 miliardi, il compromesso รจ stato messo nero su bianco in modo semplice: la garanzia di bilancio รจ disegnata perchรฉ lโ€™eventuale mobilitazione di risorse non ricada sugli obblighi finanziari di alcuni Stati membri (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia). Tradotto: chi non vuole pagare non puรฒ bloccare chi vuole sostenere.

Questo รจ il messaggio reale a Mosca: non solo โ€œstiamo con Kyivโ€, ma โ€œlโ€™Europa si รจ costruita il modo di reggere nel tempoโ€. Prestito comune, garanzia comune, asset russi blindati, ricatto del veto depotenziato. Se questa linea resta coerente, allora la pace non รจ un auspicio: รจ una condizione da imporre con strumenti, non con slogan.

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