Codreanu, l'arcangelo trafitto - un libro di Carlo Sburlati
๐ง๐ถ๐๐ผ๐น๐ผ: Codreanu. Lโarcangelo trafitto
๐๐๐๐ผ๐ฟ๐ฒ: Carlo Sburlati
๐๐ฝ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ถ๐ฐ๐ฒ: Appendice critica di Mario Bernardi Guardi; rielaborazione e ampliamento del volume Codreanu il Capitano(G. Volpe, 1970)
๐๐ฑ๐ถ๐๐ผ๐ฟ๐ฒ: Idrovolante Edizioni
๐๐ป๐ป๐ผ: 2025
๐ฃ๐ฎ๐ด๐ถ๐ป๐ฒ: 260
๐๐ผ๐ฟ๐บ๐ฎ๐๐ผ: brossura
๐ฃ๐ฟ๐ฒ๐๐๐ผ: โฌ 17,00
๐๐ฆ๐๐ก / ๐๐๐ก: ISBN 1281143596 โ EAN 9791281143593
๐๐๐ช๐ฎ๐ข๐ฌ๐ญ๐: https://www.idrovolanteedizioni.com/.../codreanu.../
Ha suscitato parecchio clamore la ripubblicazione da parte di Idrovolante Edizioni del libro di Carlo Sburlati Codreanu, lโarcangelo trafitto, un testo che era stato pubblicato da Volpe nel 1970 con il titolo Codreanu il Capitano. Certo il personaggio piรน che controverso, รจ il demone puro. Solo una sparuta minoranza di cultori di destra lo ha elevato a mito. Eppure il testo costituรฌ allโepoca un grande passo avanti (merito dellโeditore riproporlo) per chi aveva a disposizione solo quel volumetto a cura di Mauricรจ Bardeche I falsi fascismi che le Edizioni del Borghese pubblicarono nel 1969.Il perchรฉ ce lo dice lo stesso autore nella prima pagina del saggio quando cita Eugen Weber, professore di Storia Contemporanea dellโuniversitร di Berkley, una vera autoritร in materia, al Congresso di Scienze Storiche, tenutosi a Mosca nel 1970.
La questione della Legione dellโArcangelo Michele, fino a quel momento chiusa allโinterno delle indagini accademiche o preda di troppo accondiscendenti e agiografiche interpretazioni, trovava finalmente la via della corretta divulgazione, partendo dallโAccademia e distanziandosi dallโagiografia. Ecco dunque squadernata la vita di Corneliu Zelea Codreanu, il Capitano per i suoi sodali, dalla nascita fino alla tragica morte nel 1938.Fa bene Sburlati a dire, nelle avvertenze che precedono il testo, che questa รจ una biografia di una persona e non il racconto di un movimento politico. Questa avvertenza nasconde, per chi la sa leggere, uno dei nodi fondamentali della storia della Legione che deve essere imprescindibilmente divisa in due porzioni collegate tra loro ma ben distinte.
Cโรจ una Legione prima della morte di Codreanu e una dopo la sua morte, in cui tutto precipita e dove anche i principi che lui aveva definito trovano la loro esasperazione e la conseguente fine nel sangue e nella morte (dei suoi sodali, dei suoi nemici e degli innocenti).Non fraintendetemi, non sto dicendo che prima della sua morte il movimento era fatto da mammolette innocenti e dopo da orchi impazziti. Anche sotto la sua guida, fu nazionalista, anticomunista, antisemita, con pulsioni violente, ma tutto questo accelerรฒ dopo la sua morte e come conseguenza delle vicende della Romania.Codreanu fu nazionalista e anticomunista. Quando si parla di antisemitismo, lโautore non nasconde certo quello che Codreanu disse e scrisse ma parte da un punto che ne inquadra la natura: lโarticolo 44 del Trattato di Berlino del 1878 che obbligava le autoritร di Bucarest a concedere di fatto la cittadinanza a ogni ebreo che fissava la sua residenza sul territorio, creando cosรฌ un disappunto feroce nei romeni, giร di per sรฉ non inclini ad accettare popolazioni alloctone. Scontentando quasi tutti i partiti politici che, va ricordato, non certo per sminuirne la responsabilitร , predicavano politiche antiebraiche piรน o meno radicali.Sarebbe bene, per capire ancora meglio il clima che si respirava in Romania negli anni Trenta, leggere i diari e il bel romanzo Da duemila anni, di Michail Sebastian, autore ebreo.
Nel romanzo, sono descritte le intemperanze degli studenti nazionalisti a scapito degli studenti ebrei, fatte di boicottaggi, picchetti, bastonature. Nei diari sono riportati gli umori di Sebastian che, seppur depresso dal crescente clima a lui avverso continuรฒ a vivere relativamente tranquillo, andando a teatro, frequentando i caffรจ, continuando a vedere, anche se sempre piรน sporadicamente, i suoi amici di sempre a partire da Mircea Eliade che della Legione fu fiancheggiatore. Questo per dire che, come fa lโautore, bisogna inserire sempre e comunque le proprie narrazioni in un contesto, non per giustificarle, questo sarebbe francamente odioso, ma per capirle fino in fondo.
Quando parla dei metodi di lotta della Guardia di Ferro, Sburlati non ne nasconde la violenza, ma la inserisce in un clima di odio crescente e sproporzionato da parte delle autoritร . Cito testualmente cosa scrive Barbu, uno storico tra i piรน intransigenti oppositori di Codreanu, nel volume collettaneo Il Fascismo in Europa edito da Laterza: ยซTra il 1924 e il 1937 essi commisero 11 omicidi โ soprattutto di importanti personalitร politiche. Durante questo periodo, perรฒ, piรน di 500 legionari vennero uccisi, specialmente dalla polizia. Tra lโaprile e il dicembre 1939, lโanno del martirio, circa 1200 legionari furono arrestati, imprigionati e sterminatiยป. Giusto per dire che i governi, sponsorizzati in larga parte da re Carol II, usarono una violenza enormemente maggiore. Questo, non per giustificare ma per restituire un clima e uno scenario realistico.
Sburlati poi, si sofferma sulla religiositร , sul senso della preghiera e del canto, sullโimportanza del digiuno, del sacrificio, della dedizione totale della Legione. Mette in evidenza il commercio legionario, teso a calmierare i prezzi delle merci, i campi estivi volontari per la costruzione o la manutenzione di opere pubbliche, lโaiuto gratuito ai contadini nei raccolti, lโazione disinteressata al proprio tornaconto personale, certe forme di frugalitร che lambirono prassi di ascetismo. Il che potrebbe far inquadrare meglio lโattivitร di quel gruppo, oltre le dinamiche criminali e delinquenziali che, in genere, sono le sole a essere evidenziate. Una miscela contraddittoria, senzโaltro esplosiva, ma che bisogna conoscere in entrambe le sue componenti per poterne parlare con cognizione di causa.
Lโautore mette tutto in fila senza dare un giudizio tranciante su nulla e su nessuno. Sta al lettore allora epurare ciรฒ che non tollera, quello che รจ impossibile da digerire, quello che stona fino al rifiuto organico. Sta al lettore verificare se quella parte fatta di passione, amore, partecipazione, disinteresse, scremata dagli sconfinamenti nella pura violenza non possa essere considerata un nucleo ancora attuale, in un mondo ormai totalmente indifferente che si muove solo se ha qualcosa da guadagnarci. Forse chi demonizza il testo teme proprio questo.La categoria del โmale assolutoโ serve solo ai pigri, utilizzando un pregiudizio di comodo, per non faticare, per evitarsi un duro lavoro di ricerca (a partire magari dalla corposa bibliografia riportata alla fine del libro che รจ solo una piccola porzione di quanto รจ stato pubblicato in ambito accademico).Il male sulla terra รจ sempre relativo, tanto o poco che sia. Accecarsi volontariamente per non voler indagare รจ la peggiore delle cecitร .Il lettore accorto sa separare il grano dal loglio, perchรฉ a lui, solo una cosa dovrebbe importare: capire per poter giudicare con avvedutezza e cognizione di causa.
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